Stampa a getto d'inchiostro
Il getto di inchiostro è una tecnologia di stampa che consiste nel proiettare minuscole goccioline di inchiostro sul supporto da stampare.
La tipica stampante a getto d'inchiostro presenta un carrello che si muove avanti e indietro per tutta la larghezza del foglio, il quale a sua volta procede in direzione perpendicolare al carrello mediante un sistema di rulli che lo trascina.
Sul carrello sono fissate le testine di stampa, il cui compito è quello di proiettare sul foglio microgocce di inchiostro del volume di pochi picolitri attraverso minuscoli forellini detti ugelli. Il meccanismo di eiezione delle gocce può essere di due tipi:
termico: in corrispondenza di ogni ugello è posizionato un resistore attraverso il quale vengono fatti passare impulsi di corrente; ad ogni impulso il resistore si scalda alla temperatura di alcune centinaia di gradi in pochi microsecondi e genera nell'inchiostro a contatto con esso una bolla di vapore. L'espansione di quest'ultima provoca l'espulsione della goccia dall'ugello soprastante; questa è la tecnologia più diffusa nell'ambito home/office ed è utilizzata da Hewlett-Packard, Canon, Lexmark e Olivetti;
piezoelettrico: sotto ogni ugello è sistemato un canalino circondato da un cristallo piezoelettrico; un impulso elettrico provoca la deformazione del cristallo e conseguentemente la repentina strozzatura del canalino e l'eiezione dell'inchiostro; è la tecnologia utilizzata da Epson.
L'inchiostro viene prelevato da serbatoi chiamati cartucce le quali possono contenere inchiostro libero o trattenuto da una spugna; nei modelli di stampanti per fogli di dimensioni A4 e A3, tali serbatoi sono solitamente di ridotte dimensioni e posizionati sul carrello, sopra le testine, e quindi si muovono assieme ad esso. Alcuni produttori in questi casi integrano le testine di stampa nelle cartucce e quindi l'esaurimento dell'inchiostro comporta la sostituzione della testina: ciò influisce sul costo della cartuccia, ma garantisce sempre l'efficienza delle testine. Nelle stampanti per fogli di dimensioni maggiori, impropriamente chiamate plotter, le cartucce di inchiostro sono generalmente posizionate in un luogo fisso e collegate al carrello con le testine mediante tubi, alcune volte l'inchiostro è contenuto in veri e propri serbatoi da rabboccare periodicamente.
Accanto alle tecnologie sopra descritte caratterizzate dall'eiezione d'inchiostro solo quando richiesto (Getto a richiesta) esiste il cosiddetto getto d'inchiostro continuo, una tecnologia molto usata nei processi di stampa industriale e commerciale per alti volumi. Essa è caratterizzata da alte frequenze di getto che permettono un'elevata velocità di stampa. La risoluzione di stampa ottenibile raggiunge circa 300 dpi e i diametri degli ugelli variano tra il 5 e 42 μm. Gli inchiostri utilizzati sono a base di colorante e di acqua oppure al MEK (metiletilchetone) un tipo di solvente usato in questi inchiostri. In questo caso l'inchiostro viene spruzzato senza sosta (continuamente) e si deposita o meno sulla carta deviandone il flusso attraverso sistemi, in genere elettrostatici, che lo riciclano.